Playback theatre … ma che cavolo è???

Rita, ma sta roba che fai, il “Playback theatre“… che cavolo è???? 
Ecco che cos’è… 🙂

Arrivare al cuore della storia senza che l’altro ti abbia detto niente, forse senza che l’altro abbia nemmeno compreso il perchè ti racconta la propria storia
Arrivarci senza parlare, facendo solo dei piccoli gesti, piccoli gesti per te forse, ma per chi ti guarda sono il mondo, sono il SUO mondo, che tu scopri senza saperlo
Lo scopri con la tua delicatezza ma con la tua assoluta presenza
Non puoi non avere queste due qualità, altrimenti il risultato è solo mimica, sarai anche bravo a ricordarti il racconto ma ti assicuro che a chi ti ascolta arriva il vuoto
E chi racconta sé stesso.. non può ricevere il vuoto. 
Raccontare la propria storia è importante come esserne attori… hai la possibilità di vedere gli errori che fai tu, e hai la possibilità di comprendere che – chi guarda – non ha bisogno di ricevere la “Divina Commedia”, ha solo necessità di rivedere “il proprio cuore che batte”
Come è successo a me ieri sera…
Grazie ragazzi!!!!!!!!!!!”

Grazie a Isabella Peghin, la nostra super insegnante e grazie a tutti i miei compagni di viaggio, Moki, Franca Massimo, Chiara, Claudia, Lilia, Toni, Andrea, Garvey 🙂

Per chi fosse interessato, di seguito il nome della pagina facebook :

Playback Theatre FVG

Alla prossima!

L’ascolto … quello vero!

Eh niente.. ma che cosa vuol dire ASCOLTARE? A voi le mie riflessioni “nascoste” in un ipotetico dialogo…

Rita: Te ga presente quando ti te conti una roba e l’altro te ‘scolta ?

Ascoltatore: No.

Chi dizi de ‘scoltarme solitamente lo fa per due minuti e mezzo e po’ me dizi “ciò, ma te savessi a mi inveze coss che me succedi!!!”

E no, no so, remengo tuo, se volevo saver coss te picava a ti, te lo domandavo direttamente!!!

(altro…)